Noti che il parto ha lasciato il segno e ricordi con nostalgia il corpo che avevi prima di rimanere incinta? Innanzitutto, sappi che sei in buona compagnia; è così per moltissime donne, proprio come te.
Per questo, oggi vogliamo condividere con te la testimonianza di Rachele, 39 anni, mamma di due gemelli stupendi.
Nonostante sia sempre stata un’appassionata dello sport, durante la gravidanza ha sofferto una diastasi addominale. Questo fenomeno, del tutto naturale durante la gravidanza, consiste nella separazione dei muscoli addominali. Nel suo caso, però, il recupero post-parto tardava più del previsto ad arrivare e provava vergogna per il suo aspetto fisico.
È così che ha preso la decisione di sottoporsi a un’addominoplastica, un intervento chirurgico che le ha ridato la fiducia in se stessa e di cui non si pente affatto.
Non perderti l’intervista!
Rachele, quali ragioni ti hanno spinto ad optare per l’intervento di addominoplastica?
I motivi sono vari. Innanzitutto, un motivo di salute: la mia gravidanza è stata gemellare e il parto di Luca e Gioele è avvenuto con taglio cesareo. Purtroppo, non sono riuscita a sbarazzarmi della diastasi dei retti addominali dopo la gravidanza nemmeno ricorrendo a un fisioterapista e ad esercizi mirati.
La seconda ragione è di tipo estetico. Dopo il parto gemellare, ho perso ben 21 kg in circa un anno e ciò ha comportato un eccesso di pelle poco estetico sulla pancia. La prova costume diventava traumatica; mi vergognavo del mio corpo ed ho evitato di andare al mare o almeno di scoprirmi per vari anni. Dopo la gravidanza, ho iniziato a fare molto sport. Tuttavia, non mi sentivo sicura per via della diastasi, temendo di causare più danni. Per questo, un anno e mezzo dopo il parto, mi sono rivolta a un medico.
Con il senno di poi, ti sottoporresti di nuovo all’addominoplastica?
Senza ombra di dubbio. Devo dire che sono rimasta molto soddisfatta dell’operazione. Tuttavia, voglio essere sincera: all’inizio erano molti i dubbi e i ripensamenti costanti perché mi preoccupava molto il recupero post-operatorio. Durante questo periodo, infatti, non potevo alzarmi dal letto, il che con due bambini piccoli non è esattamente una passeggiata; mi mancava lo sport e la mia routine quotidiana.
Ciononostante, ne è decisamente valsa la pena: adoro il mio nuovo aspetto fisico e in particolare la mia pancia.
L’addominoplastica non ha solo rimosso l’accumulo di pelle in eccesso, ma anche tutte le smagliature. Quindi, il vantaggio è stato duplice.
Per quanto riguarda le cicatrici, ne ho due: una all’altezza dell’ombelico, che è guarita molto velocemente, e un’altra nel basso ventre, che si sta schiarendo ed è del tutto simmetrica. Quest’ultima è facile da nascondere sotto il costume o con la biancheria intima, quindi appena me ne ricordo.
Hai utilizzato degli appositi indumenti post-operatori? Te li ha consigliati il chirurgo?
Sì, in vista del decorso post-operatorio il chirurgo mi aveva da subito avvertita che sarebbe stato essenziale indossare sempre guaine di compressione per non compromettere i risultati dell’addominoplastica. Ho indagato molto su Internet ed effettivamente c’era grande consenso sulla loro rilevanza.
Per quanto riguarda la diastasi addominale, il recupero post-operatorio è davvero delicato, per cui era più importante che mai scegliere gli indumenti adeguati. Nella clinica, mi hanno direttamente fornito la fascia addominale del marchio Revée. Avevo letto che l’azienda gode di ottima fama nel settore e capisco il perché: mi sono trovata benissimo in quanto a materiali, comodità e livello di compressione.
Per non rimanerne sprovvista mentre la lavavo, ho subito comprato una seconda fascia uguale, così da garantire una compressione adeguata 24 ore su 24, come mi ha consigliato il medico.
Che fascia addominale hai usato in concreto dopo l’addominoplastica?
La fascia addominale che mi hanno dato in clinica era la fascia post-operatoria Revée® Binder. Questo modello è disponibile in due altezze diverse, per adattarsi al meglio a ciascun corpo. Io ho scelto quella da 32 cm, ad esempio. È facile da regolare e applicare grazie al sistema a doppia banda sull’addome. La compressione mi è sempre sembrata ottimale e i risultati lo confermano! Il vantaggio di questa fascia è che è priva di lattice, aspetto chiave per me visto che ne sono allergica.
Altro elemento importante relativo ai materiali è che sono molto traspirabili, per cui anche d’estate non mi facevano mai sudare. Ho indossato questa fascia post-operatoria per tre mesi ininterrottamente dopo l’intervento e, nei successivi tre mesi, solo quando facevo sport.
Mi ci sono così affezionata che sarà quasi traumatico fare sport senza la mia fascia Revée!
Quanto è durato il decorso post-operatorio?
Quando me lo domandano, sempre faccio riferimento alla mia prima passeggiata di 5 km dopo un mese dall’intervento. Successivamente, ho aumentato le distanze e, intorno ai tre mesi circa dopo l’addominoplastica, ho ripreso gradualmente a correre. Come dicevo prima, ho sempre indossato la fascia addominale Revée Binder mentre facevo sport, per evitare problemi e garantire che la diastasi addominale non tornasse a bussare alla mia porta. Ad ogni modo, ho evitato di sforzare la zona addominale durante gli allenamenti per circa 5-6 mesi finché il medico e il fisioterapista mi hanno confermato che la diastasi era del tutto scomparsa e che ero come nuova. In altre parole, il decorso post-operatorio è stato veloce ed è andato al meglio.

Rachele, hai qualche consiglio da dare ad altre mamme che, come te, considerano l’addominoplastica?
Volentieri. Il primo consiglio importante a chi sta contemplando l’opzione di sottoporsi a un’addominoplastica è senza dubbio di affidarsi a un chirurgo che sia specializzato in questo tipo di intervento. Questa è stata la mia conclusione dopo essermi documentata molto su Internet e consultando vari medici finché non ho trovato quello giusto.
In secondo luogo, raccomando di prestare la massima attenzione al recupero post-operatorio e di non sottovalutarne l’importanza. So di molte pazienti che non hanno seguito le raccomandazioni del medico e che hanno compromesso parzialmente i risultati ottenuti con l’intervento. Fondamentali sono, in tal senso, gli indumenti compressivi da indossare tutto il tempo indicato dal vostro medico.
Per le cicatrici, poi, io ho utilizzato un gel specifico al silicone dello stesso marchio: Revée Scar Gel, sempre su raccomandazione del chirurgo. Devo dire che la cicatrizzazione è andata al meglio e che le cicatrici sono guarite molto meglio di quello che pensavo.
